Fedele al principio del tâtonnement expérimental, Célestin Freinet ha proposto un Metodo Naturale non solo per l’apprendimento della lettura e della scrittura, ma anche per quello dell’ortografia.
Ecco cosa scrive al riguardo in La méthode naturelle de grammaire:
“L’ortografia è come l’abito delle parole. Il “disegno”, le particolarità delle parole si inscrivono nella nostra mente e nelle nostre abitudini non attraverso il ragionamento e la memoria ma attraverso canali esclusivamente sensibili, per mezzo di successive “fotografie”, la cui indelebile chiarezza è soltanto in funzione degli organi che la registrano e della luce particolare che noi proiettiamo sugli elementi che andranno ad inscriversi sulla lastra sensibile”.
Infatti il pedagogista francese afferma che il bambino apprende l’ortografia delle parole come impara a riconoscere le cose e le persone che gli stanno vicino, Non, certo, in modo meccanico e attraverso una ripetizione mnemonica. Distingue, e scrive, correttamente le parole quando entrano a far parte in modo vivo della sua esperienza. Anche il dettato si dimostra un esercizio poco utile per l’apprendimento dell’ortografia. Ci sono dei ragazzi che giungono a scrivere il dettato senza o con pochissimi errori, ma se scrivono un testo libero o una lettera riproducono gli errori che, nel dettato, erano scomparsi.
Sempre Freinet, in La lecture per l’imprimerie à l’Ecole, sottolinea:
“La vera ortografia è quella di chi scrive correttamente, senza troppo riflettere, creando un testo scrivendo una lettera. Il migliore esercizio è perciò scrivere testi e lettere. Con la tecnica della stampa e con lo scambio di lettere manoscritte, i fanciulli vi sonno portati quasi ogni giorno”.
Liberamente tratto da: Roberto Eynard, Célestin freinet e le tecniche cooperativistiche, Armando Editore, 1968