Perché ho scelto di non dare compiti delle vacanze

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compiti1 Devo dire che, fin da quando avevo i bambini piccoli, non ho mai amato l’appuntamento estivo con quegli “odiosi” e coloratissimi album dei compiti per le vacanze. Pur incitandoli a farli, per i miei figli avevo adottato una modalità parallela. Si trattava di un diario, che li avrebbe accompagnati lungo tutto il periodo estivo; una sorta di “quadernone” che, una volta terminato, oltre a brevi sintesi giornaliere conteneva anche una moltitudine di ricordi: cartoline, fotografie, ma anche depliant di musei, di parchi a tema, foglie, fiori e tanti disegni. Avevo escogitato, in definitiva, un modo per far scrivere i miei figli e per insegnare loro a documentare.

compitiAncora oggi, a distanza di anni, ogni tanto capita che li prendano ancora in mano per sfogliarli e un giorno chissà che non li facciano anche vedere ai loro figli… Per contro, in casa e nei loro ricordi, non è rimasta traccia degli altri “compiti”, quelli per così dire obbligatori e noiosi. Da insegnante poi, non adottando il libro di testo mi sono sempre trovata a dover creare materiale strutturato e adatto a un tipo di didattica non tradizionale. Certo, anche cercando di utilizzare attività giocose e stampando tutto a colori, con impegno economico e di tempo, si trattava pur sempre di compiti “obbligati”.

compiti5A settembre, una volta tornati a scuola, sfogliando il frutto delle fatiche estive dei miei alunni ho spesso avvertito scritture svogliate e contenuti non all’altezza delle loro potenzialità. Poco alla volta, passando gli anni, mi sono convinta sempre più della poca utilità di questi libroni rilegati con una rotella che tornavano maltrattati e – a volte – addirittura intonsi. Va tuttavia detto che alcuni genitori tengono molto a questo impegno dei figli. Sono quelli che in periodo scolastico, dopo una giornata trascorsa sui banchi, a casa propinano ai loro bambini esercizi extra; gli stessi che temono che in classe non si faccia mai abbastanza, che confrontano i quaderni con quelli del cuginetto o dei figli maggiori. Per alcuni invece, pur non ammettendolo – probabilmente neppure sotto tortura – i compiti delle vacanze sono sì una scocciatura ma devono comunque essere fatti perché “li hanno dati le maestre!”. Per completezza, infine, aggiungo che ce ne sono anche altri che – così come accade durante l’anno scolastico – non se ne occupano proprio perché pensano che la scuola sia “affare dei loro figli”, oppure perché non hanno né voglia né tempo da perdere in litigi e pianti per far completare inutili pagine.

In realtà, fare insieme i compiti delle vacanze potrebbe anche essere un modo per trascorrere un po’ di tempo insieme, “ritagliare” qualche mezz’ora per condividere conoscenze, saperi ed esperienze. Ma molti genitori in estate sono già abbastanza stressati dal fatto di non saper dove “mettere” i loro figli per farsi anche carico di “star dietro ai compiti”.

compiti2Quest’anno allora, pur sapendo di deludere qualcuno, ho pensato di utilizzare una formula diversa facendo scegliere i compiti ai bambini. Per prima cosa abbiamo letto insieme quelli proposti da “Echino Giornale Bambino”, di cui in classe possediamo la collezione, e poi di loro iniziativa hanno preparato una scaletta completamente pensata in piena autonomia. compiti4Neanche a farlo apposta, i “non compiti” dei miei bambini sono simili a quelli di “Echino”, seppur personalizzati secondo i loro desideri personali. E, sarà un caso, le attività scelte prevedono quasi tutte l’aiuto di un adulto, perché i bambini – compiti o no – hanno bisogno anche in estate di qualcuno che li stia ad ascoltare, che li faccia parlare e che si occupi di loro.

Così, per essere chiara ed evitare fraintendimenti, ho scritto alcune indicazioni ai genitori per far comprendere il valore educativo di queste attività:

Cari genitori, non crediate che in questo modo i vostri figli dimentichino quanto hanno imparato durante quest’anno scolastico. Anche loro, come tutti noi, hanno bisogno di rilassarsi, distrarsi e non pensare ai compiti come a un obbligo. Toglieteli da ore davanti a tablet e televisione, lasciate che si annoino, portateli a passeggiare, alla spiaggia, al parco giochi, in biblioteca, a fare la spesa, al mercato …

I “lavori”, suggeriti da “Echino” e scelti da loro, in realtà sono impegnativi e possono essere realizzati come i bambini desiderano. Sono liberi di raccogliere pensieri, emozioni, ricordi di viaggio e delle vacanze in un diario o in un quaderno. Oppure di scattare tante fotografie, realizzare disegni colorati. Tutto questo, ma anche solo il ricordo di giornate serene, diventerà un prezioso bagaglio per ripartire a settembre”.

Per saperne di più sui compiti della 3^C Sperimentale vedere: http://www.echino.it/proposito-di-compiti-delle-vacanze

I compiti di Echino Giornale Bambino si possono trovare su: http://www.echino.it/la-lista-originale-dei-compiti-le-vacanze-di-echino

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