Scrivere “naturalmente”

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freinetIn questi giorni ho finalmente trovato e acquistato, lo possedevo solo in fotocopia, L’apprendimento della scrittura di Celéstin Freinet, edito nel maggio 1978 (prima edizione italiana) da Editori Riuniti. Questo saggio, uscito postumo, partendo dai fatti e dalle esperienze concrete che ha potuto sperimentare nella sua pratica di insegnante il grande pedagogista francese, affronta l’ancora spinoso tema della scrittura e del suo primo apprendimento.

Celéstin Freinet in questo testo, come in molti altri, parla di scuola attiva, di tecniche di vita e di un bambino inserito in un ambiente ricco di sollecitazioni che riesce ad acquisire con i propri mezzi “naturali” e sufficiente rapidità una scrittura personale, strumento “spontaneo” di espressione.

Un libro che, oggi come allora, può aiutare l’insegnante a utilizzare un approccio che possa favorire la crescita del bambino sia dal punto di vista degli apprendimenti che nella costruzione della sua personalità. Ecco allora una pedagogia di spontaneità e di libertà, in un clima di confidenza dove l’alunno è al centro dell’esperienza educativa e in cui – a detta di Paul le Bohec, allievo del maestrfreinet1o Freinet – anche la dislessia può “essere guarita”.

 

Un libro sicuramente pieno di spunti e di riflessioni, ma anche e soprattutto polemico e per questo sempre attuale: contro, cioè, la scuola tradizionale della “passività” e dell’imposizione e contro la scuola del “lassismo” e della “dequalificazione”.

Ecco alcuni passaggi, per me estremamente significativi, della prefazione tratti da Les méthodes naturelles dans la pédagogie moderne:

“Se raggiungere un sicuro equilibrio nell’atto del camminare può sembrare una acquisizione puramente meccanica e tecnica, non si può, al contrario, sottovalutare l’aspetto intellettualmente superiore del linguaggio. Adattare i movimenti articolati della lingua e delle labbra per esprimere un pensiero impalpabile è , per lo meno, altrettanto “intellettuale” di quanto sia l’abituare la mano a tracciare sul foglio quei segni che sono la trasmissione materiale di un pensiero espresso con il linguaggio. Sarebbe perciò inconcepibile che il metodo naturale, che ha successo al cento per cento nell’acquisizione del linguaggio, non offrisse la stessa sicura efficacia quando si tratta della scrittura e della lettura, di cui sono una tappa ulteriore”.

 

 

 

 

 

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