Plurilinguismo, bilinguismo e dialetti

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plu1Le attività di plurilinguismo, di bilinguismo e la valorizzazione dei dialetti, sono stati individuati come punti di forza del Progetto di Sperimentazione Didattica “Insieme per un futuro più equo”.

Penso, infatti, sia fondamentale fin dai primi anni di scuola la costruzione di un pensiero e di una personalità plurale. Questa dovrebbe – a mio avviso – passare attraverso l’acquisizione di saperi e competenze molteplici tra cui il possesso di molti “linguaggi”, cioè la possibilità di imparare a vivere la pluralità e la differenza. Questa non vuole essere una concezione interculturale banalmente “sentimentale”, ma un voler fornire ai bambini quella capacità di decentramento cognitivo e culturale che gli consenta in seguito di capire e dare valore alle differenze e a costruire identità “multiple”.

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Obiettivo è la realizzazione di una scuola dove l’ottica del bilinguismo e del plurilinguismo diventi strumento privilegiato ed adeguato per superare la barriera comunicativa e porsi come ponte fra mondi considerati “diversi”.

Amin Maalouf, riguardo all’uso e all’importanza delle lingue, afferma che:

“ogni lingua è il prodotto di un’esperienza storica unica, è portatrice di una memoria, di un patrimonio letterario, di un’abilità specifica, e costituisce il fondamento legittimo di un’identità culturale. Le lingue non sono intercambiabili, di nessuna si può fare a meno, nessuna è superflua. L’esigenza di preservare tutte le lingue del nostro patrimonio (…) è indissociabile dall’idea stessa di pace, di cultura, di universalità e di prosperità”[1].

Inoltre, come scrive Otto Filtzinger,

“…la promozione della lingua del paese di accoglienza, come anche della lingua materna, dovrebbe fare parte integrante dell’ educazione (…) anche perché la capacità di orientarsi nella vita quotidiana dei bambini facilita l’apprendimento della parola, del linguaggio e del plurilinguismo”. Un ambiente favorevole alla comunicazione verbale nella scuola è la base di ogni sostegno linguistico”[2].

plu2Partendo da questi presupposti dalla classe seconda – utilizzando comunque una glottodidattica ludica –  vengono anche proposte agli alunni attività di scrittura della lingua spagnola e di alcune parole in altre lingue.

L’approccio giocoso ha un forte valore strategico per il raggiungimento degli obiettivi linguistici e porta allo sviluppo di buone competenze comunicative, alla conoscenza di alcune semplici regole lessicali e grammaticali. Inoltre è utile per consolidare competenze sociali e comunicative.

Il metodo didattico utilizzato per le varie attività permette, inoltre, di creare un ambiente di apprendimento significativo perché estremamente motivante e coinvolge i bambini non solo per le loro capacità linguistiche, ma anche dal punto di vista affettivo. Si ritiene, poi, molto importante il lavoro di gruppo – attraverso l’utilizzo del Cooperative Learning – che porta a significative interazioni tra pari e riesce a trasformare l’esperienza individuale in un percorso condiviso e collettivo.

plu3L’utilizzo del metodo narrativo, delle canzoni, delle filastrocche e degli scioglilingua si pensa possa favorire il percorso didattico creando una forte empatia tra compagni. Infatti i bambini di lingua madre non italiana spesso, nelle varie attività, assumono l’importante e stimolante funzione di facilitatori rispetto ai compagni italofoni.

Alla base delle attività c’è un lavoro d’equipe, dove si cerca di creare una convergenza di competenze professionali, una sinergia di risorse fra le diverse figure dove ognuna ha un ruolo ed ogni ruolo ha le sue competenze. Nella metodologia il Progetto rappresenta una sfida alla tradizionale impostazione didattica, in quanto vengono “messi in campo” cambiamenti negli stili educativi, nelle strategie didattiche, nei percorsi di insegnamento-apprendimento, nell’organizzazione delle varie attività. Il lavoro viene svolto in parallelo con diverse figure competenti e la compresenza in classe dell’insegnante curricolare e del mediatore educativo e/o dell’esperto durante le lezioni.

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[1] Una sfida salutare. Come la molteplicità delle lingue potrebbe rafforzare l’Europa – Proposte del Gruppo degli intellettuali per il dialogo interculturale costituito su iniziativa della Commissione europea – Bruxelles 2008

[2] La scuola dell’accoglienza – Gli stranieri e il successo scolastico – A cura di Otto Filtzinger e Miriam Traversi – Carocci Faber – Roma 2006