Il libro “La pedagogia della lumaca, per una scuola lenta e nonviolenta” di Gianfranco Zavalloni è un testo di grande valore pedagogico, utile lettura per tutti coloro che sono interessati ad approfondire il tema dell’educazione. Il testo si basa sull’idea che l’apprendimento non debba essere un processo veloce e superficiale, ma piuttosto un percorso lento, graduale e approfondito. La metafora della lumaca, animale noto per la sua lentezza, viene utilizzata per spiegare come questo approccio possa portare a risultati duraturi e significativi.
Zavalloni scrive:
“Dobbiamo davvero correre? Siamo sicuri che questa sia la strategia migliore? Dobbiamo per forza assecondare una società che ci impone la fretta a tutti i costi?”
La Pedagogia della lumaca si basa su tre punti fondamentali: l’attenzione, la curiosità e l’esperienza. L’attenzione è importante perché permette ai bambini di concentrarsi su ciò che stanno apprendendo, la curiosità li spinge a scoprire e a interrogarsi, mentre l’esperienza è ciò che consente loro di mettere in pratica ciò che hanno appreso. Questi concetti possono essere facilmente applicati nella scuola primaria, dove i bambini sono alla ricerca di esperienze significative e concrete.
Il libro suggerisce l’utilizzo di attività pratiche, come – ad esempio – la creazione di un orto scolastico per favorire l’apprendimento esperienziale. In questo modo i bambini hanno la possibilità di toccare con mano ciò che stanno imparando e di sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie azioni. Inoltre, la Pedagogia della lumaca sottolinea l’importanza della creatività e della fantasia nella didattica. Zavalloni indica il gioco e l’arte come strumenti per rendere l’apprendimento più divertente e coinvolgente. Inoltre, il libro mette in evidenza l’importanza dell’ascolto e della comunicazione nella relazione tra insegnante e alunni. La creazione di un clima di fiducia e di dialogo in classe, in modo che i bambini possano esprimere le proprie opinioni e i propri dubbi, è un altro dei nodi fondamentali su cui si basano le teorie del famoso maestro-pedagogista. Le idee e i concetti esposti nel libro, inoltre, sono facilmente applicabili nella pratica quotidiana della scuola e possono contribuire a migliorare l’apprendimento degli alunni.
L’educazione è intesa da Zavalloni come processo di costruzione della personalità, non deve essere vista come una semplice trasmissione di conoscenze e competenze, ma come un processo attraverso il quale gli individui costruiscono la loro personalità e la loro identità. Parallelamente l’importanza dell’esperienza educativa che deve essere basata sull’esperienza diretta e concreta degli studenti, piuttosto che su un “vuoto” apprendimento teorico. In questo senso, l’educazione deve essere organizzata in modo da permettere a tutti i bambini di sperimentare direttamente ciò che stanno imparando, attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche attive e partecipative.