Parlare di separazione ai bambini è molto difficile perché i più piccoli vivono la rottura del nucleo familiare come un’ingiustizia, si sentono tristi e amareggiati e talvolta si colpevolizzano pensando di essere in qualche modo responsabili dei litigi dei loro genitori. Proprio per questo diventa importante affrontare l’argomento, sia in famiglia che a scuola, con proposte adatte all’età e alla sensibilità del bambino. La narrativa per l’infanzia – come spesso accade – viene in aiuto agli educatori con una serie di libri attenti alla sensibilità e ai tanti risvolti psicologici.

Mi chiamo Nina e vivo in due case, di Marian De Smet edito da Clavis, affronta il tema attraverso la scansione della vita di una bambina che improvvisamente si ritrova a far fronte con i “giorni del papà” e i “giorni della mamma”. Nina ha due case, due camere, due feste di compleanno con due torte. Tutto viene in qualche modo diviso. Il libro però, alla fine, spiega che una sola cosa non varia e questo è l’amore immutato dei genitori.

Anche Le mie due case, di Melanie Walsh per Motta Junior, parla di una bambina i cui genitori “non abitano più insieme”. Il libro, grazie a un linguaggio semplice e alle illustrazioni, rassicura i piccoli lettori:

“Mamma e papà vivono in due case diverse, ma in ognuna delle due case c’è tantissimo amore per te!”

Io non mi separo, di Monica Zani e Beatrice Masini per Carthusia, è un libro di formato gigante con grandi illustrazioni. Parla di Giulio un bambino felice che diventa triste perché i suoi genitori hanno deciso di separarsi e il padre andrà a vivere in un’altra casa. Giulio continua a dire: “IO NON MI SEPARO!!!”. Fatica ad accettare la situazione e i continui “travasi” da una casa all’altra, tuttavia – come accade anche negli altri libri – capisce che l’amore dei suoi genitori nei suoi confronti non è cambiato.